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CALENDA: MENO INTERESSANTE DISCUTERE CON I SINDACATI DI TTIP


"Le possibilità che il negoziato per il Ttip venga concluso sono molto poche, purtroppo". Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, risponde in maniera schietta, non nascondendo un filo di delusione, a Conquiste a margine della conferenza stampa presso la Camera dei deputati dove ha appena preso atto delle preoccupazioni e delle controproposte delle organizzazioni della società civile in merito ai negoziati per il trattato transatlantico Ttip. Un accordo controverso in termini di contenuti e di metodologia, considerando la segretezza dei negoziati. Un punto su cui Calenda rivendica, in conferenza stampa, il suo impegno: "Sulla trasparenza sono completamente d'accordo - ha sottolineato il ministro - perché la fiducia dei cittadini nei confronti dei decisori è incrinata e serve di conseguenza maggiore trasparenza". Ma se sulla metodologia dei negoziati Calenda ammette i problemi, di diversa idea è sui contenuti. Il pericolo di una corsa al ribasso sugli standard non è infatti verosimile. Al contrario, il Ttip contribuirebbe a un elevamento degli standard sulle due sponde dell'Atlantico come dimostra il caso delle emissioni Volkswagen. Una posizione contestata dalle organizzazioni delle società civile presenti alla Camera che temono invece una corsa al ribasso su standard ambientali, alimentari e lavorativi. Ma il problema principale è, secondo Calenda, politico: "Siamo andati lunghi nei negoziati - ha spiegato il ministro - ed è per questo che credo che il Ttip non si farà; vedremo il prossimo round a Brussels ma lo spazio politico si è ridotto vicino allo zero". Uno spazio politico eroso dalla mobilitazione della società civile anche se Calenda preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno. La mobilitazione sui due versanti dell'oceano è forte ma anche il fronte dei favorevoli è ampio: "I sindacati - ci risponde il ministro - e altre organizzazioni che si sono mobilitate negli USA non rappresentano tutta la società civile; ci sono altrettante grandi, piccole e medie imprese e gli artigiani che si sono espressi a favore del Ttip; vanno ascoltate tutte le tesi argomentate, poi c'è la presa di responsabilità del governo". Calenda conferma dunque la sua disponibilità al dialogo ma anche la sua posizione fortemente a favore del Ttip: "I sindacati - ha risposto il ministro all'ultima domanda di Conquiste - sono soggetti sempre interessanti con cui discutere, alcune volte e altre volte meno; in questo caso meno".

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