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INDUSTRIALL: CONGRESSO RIO 2016

“Siate sempre orgogliosi di lavorare per i lavoratori dell'industria”. Le parole di commiato di Jyrki Raina, segretario generale uscente di IndustriAll, segnano in maniera esemplare il passaggio di consegne al suo successore, Valter Sanches, brasiliano della Cnm-Cut. E' proprio a partire dall'orgoglio, infatti, che il sindacato mondiale dell'industria è riuscito, a quattro anni dalla sua formazione, a riunire oltre 50 milioni di lavoratori in 140 paesi del mondo. Il secondo Congresso di IndustriAll, organizzato a Rio de Janeiro dal 4 al 7 ottobre, ha contato sulla presenza di 1300 dirigenti sindacali, fra cui i rappresentanti di Fim e Femca. Un evento di grande importanza strategica per il movimento sindacale internazionale, in un momento storico in cui i diritti dei lavoratori sono sotto attacco in tutto il mondo.

La solidarietà e il supporto all'organizzazione dei lavoratori rappresentano elementi fondamentali dell'azione del sindacato mondiale dell'industria visto che gli effetti negativi della globalizzazione si ripercuotono con maggior forza in quei contesti dove mancano le regole, dove mancano i diritti, dove manca il sindacato: “Considerando che solo il 7 per cento della forza lavoro del mondo è organizzato in sindacati liberi e indipendenti – ha rilevato Raina nella sua relazione - la nostra priorità assoluta è stata organizzarci per rafforzare la nostra legittimità come la voce dei lavoratori; i progetti di sindacalizzazione di IndustriAll hanno aiutato i nostri affiliati ad organizzare centinaia di migliaia di lavoratori in sindacati e a creare una cultura organizzativa”.

E la lotta continua, come recita lo slogan del Congresso. Continua per la giustizia, per l'equità e per la democrazia con il nuovo segretario generale e con il nuovo presidente, Jörg Hoffman, votati all'unanimità. Sull’insieme del gruppo dirigente, composto da presidente, segretario generale e tre segretari generali aggiunti, il Comitato Esecutivo ha trovato un accordo unitario, che corrisponde alle indicazioni che la Fim-Cisl aveva espresso ufficialmente sin dal mese di maggio mentre, per quanto riguarda il rappresentante per l’Italia, è stata ufficializzata la rotazione prevista con Maurizio Landini che subentra a Marco Bentivogli. Il Comitato esecutivo ha inoltre approvato la proposta di modificare lo statuto di IndustriAll per garantire una maggiore partecipazione alle donne.

Il Segretario Generale Fim Cisl, Marco Bentivogli intervenendo al congresso ha rimarcato: “...dobbiamo fare due scelte di fondo definitive. La prima è incorporare nel nostro lavoro quotidiano la dimensione internazionale del sindacato. L'unico perimetro che ha senso e forza in un mondo globale e interdipendente. Fare cio' significa mettere da parte i nazionalismi sindacali, che ci illudono di una forza difensiva nel breve periodo, ma alla fine ci condannano alla sconfitta anche nel nostro paese. Per questo siamo impegnati a costruire e rafforzare le reti sindacali globali nelle imprese multinazionali. Come stiamo facendo in Tenaris-Ternium, FCA e CNH Industrial, Leonardo-Finmeccanica, StMicroelelectronics, Whirlpool. Non esiste uscita dalla crisi sostenibile senza il sindacato globale.

La seconda scelta è mobilitare i lavoratori sul “voto con il portafoglio”. Bisogna premiare le aziende che rispettano l'ambiente, i lavoratori, le legislazioni sul lavoro. Esistono classifiche si sostenibilità internazionale, come quella di Oxfam. Se dessimo ai nostri associati questa consapevolezza, orienteremmo definitivamente il capitalismo.

Nel quadro di un contesto internazionale in cui i grandi conglomerati industriali cercano, con forza sempre maggiore, di conquistare il controllo della governance globale per imporre un'agenda basata sugli interessi corporativi, l'apertura del Congresso affidata a Ignacio Lula veicola un messaggio forte. Il colpo di Stato in Brasile e le accuse infamanti nei confronti dell'ex presidente rappresentano al meglio la volontà del big business di appropriarsi del potere politico per cancellare le conquiste sociali e imporre agende a base di privatizzazioni e deregolamentazioni. Il Comitato esecutivo di IndustriAll ha approvato una risoluzione contro il golpe manifestando la sua solidarietà nei confronti del popolo brasiliano.

Una solidarietà che trova eco nella campagna della Confederazione Internazionale dei Sindacati che considera il colpo di Stato brasiliano come un attacco alle conquiste sociali guadagnate negli anni della presidenza Lula. Il Brasile è però solo l'ennesimo esempio di un fenomeno in atto, con modalità differenti, in molti paesi, come ha sottolineato Sharan Burrow, segretario generale dell'Ituc: “Stiamo assistendo – ha detto la Burrow nel suo intervento al Congresso - alla crescente repressione contro le persone che lavorano e a una chiusura dello spazio democratico in paesi come Turchia, Egitto, Corea del Sud e qui in Brasile; i diritti fondamentali sono sotto attacco e le misure di austerità sono utilizzate per attaccare le condizioni sociali”.

Un attacco alla democrazia, ai diritti, alla giustizia che alimenta i conflitti in tutto il mondo. E' in questo contesto che il movimento sindacale internazionale può giocare un ruolo centrale, come ha sottolineato Guy Ryder, direttore generale dell'Ilo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Il settore dell'industria, in un momento di crisi, risulta strategico: “Questo è l'avvento di una nuova era industriale – ha spiegato Ryder nel suo intervento - non la fine dell'industrializzazione; l'industria è portatrice di prosperità e i posti di lavoro nell'industria creano più posti di lavoro in altri settori, con una maggiore probabilità di essere posti di lavoro dignitosi ed è questo il motivo per cui le campagne di IndustriAll per l'occupazione industriale sostenibile sono così importanti”.

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