Cibo ribelle
Presentazione ufficiale del libro “Il cibo ribelle. Liberarsi dal cibo industriale, riscoprire i sapori e ritrovare la salute” , edizioni Terra Nuova.
Hanno partecipato come relatori: -Franco Berrino, epidemiologo ed esperto di nutrizione, presidente dell’associazione La Grande Via -Gabriele Bindi, autore e curatore del libro -Andrea Libero Gherpelli, attore e agri-cultore -Manlio Masucci, giornalista e responsabile comunicazione per Navdanya International -Carlo Triarico, presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biodinamica -Nicholas Bawtree, direttore della rivista mensile Terra NuovaPotrete porre le costre domande scrivendo nello spazio dei Commenti.
Ripartiamo dal cibo! I tempi della pandemia impongono un cambio di rotta e una maggiore consapevolezza di ciò che mangiamo. Con il libro “Il cibo ribelle” smascheriamo gli inganni dell’industria alimentare, per riappropriarci del nostro diritto alla salute, dire addio alle monocolture inquinanti e riscoprire il cibo autentico su scala locale.
Nei paesi ricchi possiamo decidere cosa mangiare almeno tre volte al giorno: c’è forse una scelta più importante che possiamo fare per noi stessi e per il pianeta? L’abbondanza di cibo sugli scaffali è solo una gigantesca illusione, perché le nostre diete sono sempre più povere, minacciano le risorse del pianeta e uccidono il significato profondo del cibo, ridotto a carburante o a esibizione nei cooking show.
Le nostre diete sono sempre più povere, esauriscono le risorse e uccidono il significato profondo del cibo, ridotto a carburante o a esibizione nei cooking show. Serve uno scatto di consapevolezza.
Ecco che insieme a grandi esperti come il dottor Franco Berrino e la scienziata indiana Vandana Shiva, andiamo a smascherare nel volume gli inganni del marketing, per dire addio alle monocolture e riscoprire il cibo vero.Un viaggio di andata e ritorno dal campo alla tavola, dentro i territori, tra cereali, legumi, frutti autoctoni, e le trasformazioni artigianali che valorizzano le qualità degli alimenti. Un salto nel mondo del gusto e della biodiversità, per una nuova alleanza tra buongustai, ricercatori, mugnai, cuochi, cittadini comuni e nuove avanguardie rurali.
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