Il grande Detox europeo
Non solo pesticidi. L'esposizione ad agenti chimici pericolosi è da considerarsi uno dei più grandi problemi per l'ambiente e la salute umana. Secondo l'OMS, circa due milioni di persone all'anno perdono la vita nel mondo a causa dell'esposizione ad agenti chimici. Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite l'inquinamento chimico combinato da pesticidi, plastica e rifiuti elettronici sta causando almeno 9 milioni di morti premature all'anno, più della pandemia di Covid ferma a “soli” 5,9 milioni. Un'esposizione a cui sembra impossibile sottrarsi, considerando che le sostanze di sintesi sono diffuse nel cibo, nell'acqua e in tantissimi prodotti di uso comune. E' per questo motivo che la commissione europea, dopo aver messo nel mirino i pesticidi, ha varato, nell'ambito del Green Deal, una Road map per bandire circa 12 mila sostanze chimiche pericolose entro il 2030. Fra queste troviamo Pvc, Pfas e migliaia di altri agenti utilizzati ampiamente nella produzione di creme, profumi e prodotti per bambini, come pannolini e ciucci. Per quanto riguarda il settore alimentare, sono circa 14 mila le sostanze utilizzate per preservare la freschezza e la conservazione dei cibi confezionati. Complessivamente si stima che il 74% dei prodotti in commercio presentino qualche forma di contaminazione in grado di procurare impatti dannosi nel nostro organismo.
L'annuncio della commissione è considerato un importante passo in avanti per rendere più sicuri ambienti di lavoro, scuole, case e cibo ma ha già scatenato le proteste delle lobby industriali che paventano un crollo dei profitti. Il mercato della chimica è, d'altra parte, particolarmente fiorente in tutto il mondo con un giro d'affari che è raddoppiato tra il 2000 e il 2017 e che prevede di raddoppiare ulteriormente entro il 2030. Il registro chimico europeo (Reach) è il più esteso del mondo e i nuovi divieti potrebbero colpire più di un quarto del fatturato annuale dell'industria che ammonta a circa 500 miliardi di euro all'anno. L'Europa, nonostante il bando di 2000 prodotti di sintesi negli ultimi tredici anni, appare un mercato privilegiato con circa 200 mila sostanze in circolazione. Tenere il passo dell'industria è quindi un'impresa ardua considerando la media elevatissima di sviluppo di nuovi agenti chimici: uno ogni secondo e mezzo. Complessivamente nel mondo sono 190 milioni le sostanze sintetiche registrate per una produzione di 250 miliardi di tonnellate all'anno.
Una vera invasione tossica potenzialmente dannosa per l'ambiente e per tutti gli esseri viventi che lo popolano. Oltre ai danni alla biodiversità, con il progressivo declino delle specie animali e vegetali e in particolare di insetti e uccelli, la diffusione incontrollata di questi prodotti è messa in relazione all'aumento delle malattie non trasmissibili, ai problemi di fertilità e sviluppo (fisico e celebrale) per gli esseri umani. Secondo recenti indagini sarebbero in media 700 le sostanze chimiche presenti nel nostro corpo il cui effetto combinato è totalmente sconosciuto. Quello che è più facile ipotizzare è l'effetto di ogni singola sostanza. E anche i questo caso i dati non sono rassicuranti con circa 400 agenti sospettati di essere cancerogeni. Un fenomeno che coinvolge purtroppo anche i bambini fin dallo stato prenatale con una media di 287 sostanze chimiche rintracciate nei cordoni ombelicali esaminati. L'annuncio della Road map, già definita dall'Ufficio europeo dell'ambiente come il “great detox”, è stato accolto con soddisfazione da molte organizzazioni della società civile.
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